C’E’ UN LIBRO SOSPESO PER TE

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Si dice: non di solo pane vive l’uomo. Anche di cultura. Ma i libri (versione cartacea in primis), insieme alle altre forme di “narrazione” (cinema, arte etc) conoscono un periodo di generale disinteresse al quale sarà difficile non far risalire una delle cause del crescente analfabetismo degli italiani (fonte: Ocse, organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). « In Italia si legge troppo poco. Sono meno della metà gli italiani che leggono almeno un libro l’anno al di fuori dei loro doveri di studio o di lavoro», e questa è «una debolezza di fondo della nostra realtà culturale»: lo ha segnalato con preoccupazione persino il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, nel videomessaggio inviato il maggio scorso al Salone del Libro di Torino. Una realtà poco invidiabile che però stimola iniziative lodevoli per superarla: la catena del “libro sospeso”,  da leggere gratis.

Dopo l’esempio della Libreria Ex Libris Cafè di Polla, in provincia di Salerno, l’idea si è diffusa; l’estate scorsa, per esempio, è approdata anche alla libreria “Il mio libro” di Milano (www.ilmiolibromi.it) di Cristina di Canio. Si tratta di una libreria indipendente che organizza aperitivi con autore e attività per adulti e bambini. L’idea, spiega Cristina Di Canio, ci è venuta sull’esempio di un cliente che  ha basato il suo acquisto sull’antichissima usanza della città di Napoli del “caffè sospeso” dove i consumatori al bar erano soliti lasciare un caffè pagato per quelle persone che non potevano permetterselo e che magari sarebbero arrivate di lì a poco nel locale. Acquistato un libro, il cliente in questione, decise di lasciarlo “sospeso” alla cassa per cederlo a chi sarebbe venuto dopo di lui. Da quel giorno, Cristina Di Canio, ispirandosi a quel gesto, ha inteso avviare l’iniziativa del libro da leggere gratis, rilanciandola sui social network con l’hashtag #librosospeso. In meno di una settimana i lettori si sono alternati e scambiati oltre una cinquantina di opere in un clima vivace ed empatico.

Dopo Salerno, e dopo il significativo risultato milanese, anche a Palermo hanno adottato la catena del #librosospeso alla Libreria Modusvivendi. Come si vede, un modo informale e “virale” (si direbbe con la lingua del marketing) per diffondere socialità e conoscenza. A proposito della quale: se lo si desidera, per conoscere l’identità di chi ha preso il “libro sospeso” basta chiedere in libreria. Un esempio che ha contagiato anche la Feltrinelli. La casa editrice, per il periodo 23 aprile – 5 maggio scorsi, ha organizzato il rito del “libro sospeso”, grazie al quale era possibile acquistare un libro e lasciarlo in consegna al libraio che l’avrebbe dato al successivo cliente che ne avesse fatto richiesta.

Un  progetto, quello del “libro sospeso” di lenta applicazione ma che merita successo. E che contempla anche “varianti”. Come  ‘Lascia un libro in taxi’ nata a Firenze per Favorire la lettura e lo scambio di libri tra sconosciuti attraverso il taxi, che diventa così una ‘libreria viaggiante’. L’iniziativa, prima del genere in Italia, è promossa dalla cooperativa di tassisti di Firenze Socota in collaborazione con Giunti Editore che lanciano così la versione fiorentina del book-crossing; dal 15 novembre al 31 marzo i clienti potranno prendere e lasciare volumi nelle vetture del Radio Taxi 4242, oltre a scambiarsi consigli di lettura.

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