TRA PREMI OSCAR E FILM IN SALA

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Nonostante le numerose novità, uscite di recente, nelle sale cinematografiche di molte città, sono ancora in circolazione molti dei film che, a vario titolo, hanno vinto premi Oscar.

Ma vediamo prima le novità. Intanto l’atteso “Ghost in the shell” e il controverso “Elle”. Il primo (per la regia di  Rupert Sanders) è tratto da un famoso manga e vede come protagonista la bellissima Scarlett Johansson, ma anche l’affascinante Juliette Binoche e il giovane michael Pitt. Non essendo ancora riuscita a vederlo non darò nessun giudizio, mentre, al contrario, posso sbilanciarmi con “Elle”. Il film è firmato da Paul Verhoeven che, per chi non lo sapesse, è il regista di  “Basic instinct”.  Sebbene anche in questo caso, Verhoeven, porti sul grande schermo una storia abbastanza inverosimile, il film è comunque cucito addosso al ruolo di una donna forte, Michelle, magistralmente interpretata da Isabelle Huppert che, in questo precipuo caso, si rifiuta di essere una vittima. la storia, inoltre, presenta diversi spunti di riflessione interessanti anche se il regista sembra capirne poco di psicologia femminile.

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“Rosso Istanbul” di Ferzan Ozpetek, uscito già da qualche settimana,  non ha bisogno di presentazioni o di commenti. Ozpetek è un regista molto famoso che ha al suo attivo numerosi film e, mediamente, di solito le sue opere o piacciono molto o per nulla.

Altro film uscito da un pò, ma ancora “recuperabile” in qualche sala è “T2 trainspotting”. Si tratta ovviamente, come si può dedurre dal titolo, del capitolo due di Danny Boyle. A vent’anni dal primo “Trainspotting” e dalla fuga di Mark Renton dalla Scozia (con sedicimila sterline nella borsa), ecco che il protagonista della storia, si ripresenta a Edimburgo e ritrova gli amici di sempre. Come quasi tutti i sequel, anche questo è, però, meno entusiasmante del precedente.

Di tutt’altro genere è, invece, “Jackie” di Pablo Larrain. Anche questo nelle sale da diverse settimane. La bravissima Natalie Portman indossa i panni di Jackie Kennedy nei giorni successivi la morte del marito. Il film è un susseguirsi di ricordi e ricostruzioni degli accadimenti di Dallas.  Ma passiamo ai vincitori degli Oscar. Il film risultato essere, per l’Academy, il migliore (ovvero “Moonlight” di Barry Jenkins) si può ancora vedere in alcune sale (anche se non in molte). La vicenda è incentrata sull’infanzia, adolescenza ed età adulta di un ragazzo gay afroamericano che lotta per sopravvivere a Miami, tra violenza, discriminazione e droga.

Se non l’avete visto, vi consiglio, prima che sparisca definitivamente dalla circolazione, di non perdere “Vi presento Tony Erdmann”, di Maren Aden. E’ una commedia decisamente eccentrica incentrata su un personaggio altrettanto eccentrico e sul rapporto genitori/figli.

Il film ha già ricevuto molti riconoscimenti, tra cui la candidatura all’Oscar come migliore pellicola straniera che però, come sappiamo, alla fine è andato a “Il cliente” di  Asghar Farhadi, che pure non è un brutto film. Tutt’altro. “Vi presento Tony Erdmann” però è un lavoro che, per certi aspetti ho trovato davvero innovativo e ha comunque trionfato a Cannes (con il premio Fipresci) e agli European Film Awards come miglior film, migliore regista, migliore attore e via di questo passo.

 La vicenda comunque è incentrata sulla vita di Winfried Conradi, un insegnante di musica in pensione, col vizio di fare scherzi bizzarri e buffonate, ma detta così, la faccenda è riduttiva. Come succede con tutti i film un po’ particolari o surreali si fa prima a vedere il trailer che a spiegare trama, genere, interpretazione etc.

Super premiato, anche se non come miglior film, ma (tra gli altri) come miglior regia, è stato invece “La la land” del giovanissimo Damien Chazelle, con Ryan Gosling ed Emma Stone (vincitrice come miglior attrice protagonista). Anche questo consiglio di vederlo, prima che sparisca definitivamente dalle sale, soprattutto se avete voglia di qualcosa di leggero e gradevole, perchè è un musical che strizza l’occhio allo stile Fred Astaire e Ginger Roger  ma con molte citazioni di film degli anni sessanta/settanta, il tutto sapientemente condito con un bel senso dello humor e un finale davvero originale, che però non svelerò, anche se mi limiterò a dire che ovviamente non si tratta di un happy end.

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Il film si è aggiudicato ovviamente anche la miglior colonna sonora e miglior canzone (“City of stars” a firma Justin Hurwitz).

Altre  pellicole interessanti ancora in circolazione, sono “Il diritto di contare” e “Barriere” di Denzel Washington (che ha consentito alla bravissima Viola Davis di vingere l’Oscar come miglior attrice non protagonista), nonché “Manchester by the sea”, un dramma di  Kenneth Lonergan (Oscar come miglior sceneggiatura e a Casey Affleck come migliore attore protagonista). Quest’ultimo film è incentrato sulla vita di Lee Chandler che conduce una quotidianità riservata e solitaria ma nasconde un tragico passato.

 

 

 

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