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BERTOLUCCI E IL CASO “PRIMA DELLA RIVOLUZIONE”

Un giovane borghese insoddisfatto cerca un’alternativa a un’esistenza già scritta con due coraggiose iniziative: una storia d’amore con la propria zia e la militanza nel PCI. Il film è “Prima della rivoluzione” (1964), il capolavoro giovanile di Bernardo Bertolucci. Capolavoro che Alessandro Marini ricostruisce nel suo libro “Bertolucci. Il cinema, la letteratura. Il caso Prima della rivoluzione”. L’autore, che insegna Letteratura e cinema italiani presso il Dipartimento di lingue romanze dell’Università Palacký di Olomouc (Repubblica Ceca), ricostruisce, con questo libro, la storia del suddetto film. Un film unico, denso di autobiografismo e attraversato da uno sperimentalismo già maturo che accosta tradizione e discontinuità in una sintesi originale ed emozionante. Un film che l’autore ripercorre sulle tracce dei modelli letterari che hanno influenzato il regista: da Stendhal a Pasolini, da Melville a Verdi. Siamo all’inizio degli anni ’60, a Parma, città natale del regista, che avvolge la vicenda con la sfumata bellezza del suo passato e la luce discreta del suo orizzonte di provincia colta e benestante. Marini riesce molto bene a mettere in rilievo la complessità del film, sospeso nel compromesso felice tra la provocazione innovatrice e l’ammirazione per l’arte dei maestri. Info al link http://www.editorialesrl.it/FALSOPIANO%20Bertolucci.pdf

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