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FLASH & FLASHBACK DA ALCUNI LIBRI

Un Eden senza Dio –

“Il mirabile inizio di Ritratto di signora è un culmine, un diapason, e insieme un’attesa. E tutta la scena – le ombre dei personaggi, i sedili, il tavolino dove viene servito il te, il prato, i tappeti a vivi colori, i libri sparsi sull’erba, le grandi querce immobili e i faggi, che formano un ombra compatta come quella di cortine di velluto – è bagnata dallo splendore. Siamo a Gardencourt, presso il Tamigi, nel cuore dell’Europa: l’ultimo fiore della civiltà umana. Quale dolcezza e pienezza di vivere. Quale tranquillità , pace, agio fisico e spirituale: quale intelligenza sottile, che non si lascia chiudere in nessuna forma; che discrezione e garbo del cuore. Abitiamo le superfici, le spumose forme della vita : ma le forme e le convenzioni si sciolgono nella più perfetta naturalezza. Siamo su un palcoscenico, dove i personaggi vengono, dicono la loro e se ne vanno: nessuna esistenza potrebbe essere più intimamente mondana; ma la frivolezza è così profonda , da aver quasi un tocco taoista. Siamo in un Eden, senza Dio, senza peccato, senza cacciata, senza albero del bene e del male: dove cresce soltanto l’albero della vita”.

(da Il male assoluto – Nel cuore del romanzo dell’800 di Pietro Citati)

Bath –

Bath, amabile cittadina termale a un’ora e mezza di treno da Londra. I turisti ci vanno per Jane Austen, che vi ambientò e L’Abbazia di Northanger e Persuasione, e per respirare l’atmosfera elegante e festaiola dell’età di Giorgio e della Reggenza. Vi capitò anche Joseph Haydn durante il suo soggiorno inglese nel 1794 che così la descrive: “ Bath è una delle più graziose città d’Europa. Le case sono in pietra, di una pietra tenera che proviene dalle cave delle vicine montagne … Tutta la città sorge su un’altura, per cui ci sono poche carrozze; al loro posto si usano delle portantine, con le quali per 6 pence vi portano abbastanza lontano. E’ un peccato che siano poche le strade diritte, ma ci sono bellissime piazze sulle quali si affacciano splendide case. Ma non c’è vettura che possa arrivarci. A metà collina ho visto un edificio a forma di mezzaluna, così magnifico che non ne ho visto uno eguale neppure a Londra. la facciata curva si estende per cento braccia, intervallata da colonne corinzie. Ha tre piani, tutt’intorno ‘’è una pavimentazione larga dieci piedi per chi cammina a piedi. Da questa discende per 50 piedi, una terrazza a gradini successivi, in mezzo a una meravigliosa distesa di verde…”

(da Haydn: due ritratti e un diario, a cura di Andrea Lanza, EDT, 2001)

Specchio –

Nella mitologia scandinava il Maelstrom, il vortice marino reso celebre da Edgar Allan Poe, e porta del mondo dei morti, è in origine il mulino di Amleto, creatura subacquea equivalente al Demiurgo platonico, artefice di tutte le cose. Il suo mulino acquatico macinava oro, poi sale, infine sabbia, in una successione di cicli che moltiplicata per millenni scandisce ciascuna delle ere dello Zodiaco. Gli abissi oceanici come specchio delle profondità celesti.

(Lo racconta Giorgio de Santillana ne Il mulino di Amleto, Adelphi, 1983)

Riaccendere, please –

Noch ist es Tag, da rühre sich der Mann! / Die Nacht tritt ein, wo niemand wirken kann.

“E’ ancora giorno, l’uomo si dia da fare / “Quando scende la sera non si può più agire”

(Goethe, Divano occidentale-orientale)

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