I grandi massi disposti in cerchio nel sito neolitico di Stonehenge, nella nebbiosa contea inglese del Wiltshire, in Inghilterra meridionale, furono collocati da mani umane in epoche remote, esattamente dove ancora oggi si ergono. Ogni anno attraggono milioni di visitatori, tra curiosi, appassionati di archeologia e cultori del movimento New Age.
Secondo una recente ricerca condotta da un team dell’Università di Aberystwyth, in Galles, le evidenze sembrano definitivamente allontanare l’ipotesi alternativa secondo cui il monumento sarebbe il risultato di un singolare fenomeno naturale: il trasporto dei massi da parte dei ghiacci durante l’era glaciale. Il mistero ruota attorno al fatto che il cromlech più imponente e celebre al mondo è composto da pietre provenienti da varie zone dell’isola, inclusa una roccia di basalto blu originaria del Pembrokeshire, nell’attuale Galles, situato a circa 225 chilometri dalla località in cui sorge Stonehenge, nei pressi di Salisbury. Questo dato ha alimentato a lungo il dibattito fra gli archeologi: molti sono convinti che il trasporto sia stato dagli uomini (le modalità però non del tutto chiare), mentre altri continuano a ritenere possibile una spiegazione legata a eventi naturali dell’epoca glaciale.
Siamo di fronte ad uno dei monumenti più enigmatici e affascinanti del mondo.
Stonehenge non è solo un capolavoro di ingegneria preistorica, ma anche un possibile osservatorio astronomico. L’allineamento delle pietre con i punti di solstizio ed equinozio suggerisce che i suoi costruttori avessero una profonda conoscenza del cielo. Durante il solstizio d’estate, il sole sorge in perfetto allineamento con l’asse principale del monumento, creando uno spettacolo mozzafiato che attira ogni anno migliaia di visitatori.
Dal 1986, Stonehenge è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e continua a essere meta di pellegrinaggio per appassionati di storia, archeologia, religioni neopagane e semplici curiosi. Visitare Stonehenge significa immergersi in un’atmosfera carica di storia, dove ogni pietra racconta una storia millenaria e ogni tramonto sembra sussurrare antichi segreti.
Un ultimo consiglio ai visitatori è quello di non perdere l’alba del solstizio d’estate, quando il sole illumina il cuore del cerchio di pietre. È un’esperienza indimenticabile.



