QUARTET

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L’atmosfera è quella classica della commedia inglese, condita con buone dosi di sense of humor. La storia e semplice, quasi banale, ma l’insieme è divertente e il risultato finale molto gradevole gradevole. Se fosse un romanzo o un racconto sarebbe il classico libro da leggere in spiaggia…anche se non esattamente un possibile sostituto di una rivistucola di gossip. Il film, che segna il debutto alla regia di Dustin Hoffman all’età di 75 anni, non ha grandi pretese e , nonostante il regista sia americano, il genere è quello della commedia inglese stile, “L’erba di Grace”, “Calendar girls” etc, condito con duetti e quartetti, piccoli concerti e intermezzi nonché con i brani più allegri e vivaci del repertorio verdiano (Libiamo ne’lieti calici, La donna è mobile, Bella figlia dell’amore). La storia è ambientata A Beecham House, una sontuosa casa di riposo in stile georgiano per ex cantanti lirici e musicisti, immersa nella campagna inglese. Qui ogni anno, i residenti anziani (tutti autonomi e piuttosto arzilli)  preparano e mettono in scena un grande spettacolo per raccogliere fondi per mantenere la casa di riposo stessa che ospita anche persone non abbienti. Tra le prove dello spettacolo e la vita privata dei residenti, rinascono ansie, rivalità e sentimenti. Al centro delle vicende sono Reginald Paget (Tom Courtenay) e Wilfred Bond (Billy Connolly), amici di vecchia data e membri di un quartetto vocale, che era stato in passato piuttosto celebre, e che ora vivono da buoni amici appunto a Beecham House. Uno si è organizzato per dare lezioni di musica a scolaresche di ragazzi che arrivano tutte le settimane in loco con un pulmino, l’altro beve e fuma di nascosto e flirta con tutte le donne del pensionato. Con loro c’è anche e Cecily Robson (Pauline Collins), anche lei componente del quartetto. A completarlo arriva, inaspettatamente anche il quarto elemento. Si tratta della diva della lirica Jean Horton(la famosa Maggie Smith), che ovviamente porta con se un certo qual scompiglio. Era sposata infatti con Reggie e quando il loro matrimonio andò in fumo anche il leggendario quartetto si sciolse. Inoltre  la sua carriera da solista e l’ego che la ha accompagnata ha creato non pochi problemi all’amicizia con gli altri componenti del quartetto. Tra gelosie, litigi, frecciatine e pettegolezzi, i quattro dovranno preparare insieme agli altri ospiti della casa (tutti ex cantanti veri), lo spettacolo per l’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi. Insieme dovranno riproporre il quartetto del terzo atto del Rigoletto che un tempo era valso a Jean Horton ben dodici chiamate in scena. Ce la faranno? Al pubblico scoprirlo

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