DIVAGAZIONI MUSICOFILE DA BERLINO

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Dalla sala lettura dell’ostello della Humboldt, spazioso, silenzioso, in culo ai lupi: passo le giornate fra dipartimenti e archivi, in mezzo a signorine premurose e discrete, bibliotecarie occhialute e paciose, ricercatrici scialbe e compassate  e “munie quacie” che si palleggiano l’anziano prof. italiano e sbirciano di nascosto sogghignando sotto la peluria bionda del baffo teutonico.

La dieta qui è purea, purea, purea, i crauti sembrano fuori moda.

L’alternativa sono solo melanzane scondite e forse merluzzo, ma dico forse perché qui il mio povero tedesco mi frega (non essendo turistico, il menù è in prussiano).

La sera (Abend, che però comincia presto) ci sono concerti, anche di studenti, non eccelsi ma gratis, un buon modo per sfangare la serata. Ma ieri mi sono sorbito un magnifico Woyzeck di Büchner al Berlin Ensemble.

Vorrei avere più tempo per girare tra i musei dell’isola. 

 

Ma, quasi dimenticavo, la cosa più succosa è successa subito prima di partire e non ho avuto ancora modo di raccontarvela.

Ero a casa e suonavo ‘Les malheures des Jxcxbxts’ , un pezzullo di François Couperin per clavicembalo, quando mi cade di bocca la sigaretta sotto il pianoforte.

Scosto il pianoforte  e che vedo nella polvere fra la cassa armonica e il muro? un librino comprato vent’anni fa a Parigi. Un librino francese sulla musica massonica di Roger Cotte (Editions du Borrégo, 1991) dove leggo che una delle prime logge del XVIII secolo sembra fosse la corte degli Stuart a Saint-Germain-en-Laye, dove era esiliato  Giacomo II di Scozia.

Una corte governata  dalle donne, poiché fra gli Stuart erano le donne ad avere le palle. Per loro Couperin scriveva pezzetti per cembalo usando motivi musicali della massoneria femminile, che allora esisteva, con i suoi rituali e liturgie … Ed erano sempre motivi di 5 note, a differenza di quelli maschili che ne avevano tre. Cioè, le donne… due palle in più.

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Foto di Elisabetta Fea

 

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