ALGOCRAZIA

477

Ci sono parole nuove, e parole nuovissime. Parole nuove che invecchiano presto e scompaiono. E parole nuove con un futuro di immaginabile immortalità. In questa ultima categoria rientra il sostantivo femminile algocrazia.: “Con il termine algocrazia – ci informa l’Accademia della Crusca -viene descritto un ambiente digitale di rete in cui il potere viene esercitato in modo sempre più profondo dagli algoritmi, cioè i programmi informatici che sono alla base delle piattaforme mediatiche, i quali rendono possibili alcune forme di interazione e di organizzazione e ne ostacolano altre”. È, come si dice in gergo specialistico, un calco dall’inglese algocracy ‘potere degli algoritmi’, formato da algo, abbreviazione informale di algorithm ‘algoritmo’, e da -cracy ‘-crazia’. Originariamente, tanto la forma inglese che il calco italiano “algocrazia” facevano riferimento all’effetto che le tecnologie informatiche hanno sull’evoluzione del lavoro; il termine si è poi esteso a indicare più genericamente l’importanza degli algoritmi nella società, talmente in crescita da suscitare motivate preoccupazioni, timori connessi all’uso attuale dell’Ai, l’intelligenza artificiale.

Il problema è complesso. I rischi paventati dal suo sviluppo sono rilevanti e comprendono l’informazione, la cancellazione del ceto medio e della democrazia (La Lettura, 25 giugno). Per il vero, il problema della algocrazia non è nuovo. Nel luglio 2018, su la Repubblica Riccardo Antimiani scriveva: “Gli algoritmi ci tengono in pugno. Non è più solo questione di multinazionali con profitti miliardari, denuncia il Garante italiano della Privacy. È altro, è algocrazia. Dittatura dell’algoritmo. Pensi di stare navigando liberamente sulla Rete, e invece è il motore di Google che ti fa vedere la parte che ritiene interessante per te. Credi di lavorare per un’azienda di consegne a domicilio, invece sei il dipendente di un algoritmo”.

Stanno trasformando la nostra vita? Può essere. Solo che non ce ne accorgiamo.

Articolo precedenteOLTRE LA SOGLIA
Prossimo articoloDORMIRE IN ZIDANICA TRA LE VIGNE