ALLA SCOPERTA DEL DESERTO OMANITA

519

Fra tutte le meraviglie ambientali che offre l’Oman, il fascino del deserto è il più magnetico, nelle sue molteplici forme e grazie alle sue antiche tradizioni vive ancora oggi. SharqiahSands

La grande distesa sabbiosa di Sharqiyah sands è la meta perfetta per i viaggi invernali. Questo deserto (conosciuto anche come Wahiba sands, dal nome della tribù beduina che lo popola) occupa il centro del Paese ed è situato a sole due ore di strada dalla capitale Mascate ed è il deserto più facilmente accessibile dell’Oman. Chi soggiorna nella capitale  può organizzare un’escursione in giornata, ma è senz’altro consigliabile trascorrervi almeno una notte, sotto le stelle, circondati solo dalla sabbia delle dune. In alternativa L’attraversamento, da nord a sud per 170 km di piste sabbiose, su mezzi 4 x 4, ha termine  sul mare d’Arabia. Una volta raggiunto il mare, il fascino dell’Oman si dispiega lungo la costa ancora selvaggia della regione di Al Wusta, stretti tra le dune e il mare.

Per assaporare al meglio il deserto, un’ottima alternativa sono le passeggiate con la guida dei beduini, i migliori conoscitori del luogo, a dorso dei loro dromedari.

Chi conosce bene l’Oman descrive piuttosto soft questa idea di viaggio, mentre raccomanda ai più avventurosi la destinazione molto impegnativa del Il Rub al-Khali, anche conosciuto come “quarto vuoto” (a motivo della sua estensione che copre un quarto della penisola arabica), è un deserto fra i più vasti al mondo, non ancora interamente esplorato. Soprannominato il “deserto dei deserti” dall’esploratore Wilfred Thesinger, copre una superficie superiore a quella della Francia e si trova parte in territorio omanita, parte in territorio saudita e yemenita.

Fra la flora che popola la zona desertica di Rub Al-Khali spicca il Boswellia, l’albero dell’incenso che cresce nella regione di Rakyhut, nei pressi del confine con lo Yemen. Tappe da non perdere nella visita al Rub Al Khali sono anche i quattro siti della «terra di incenso», Patrimonio Mondiale UNESCO: gli alberi d’incenso di Wadi Dawkah; i resti dell’oasi della carovana di Shisr (alle porte della città perduta di Ubar); le rovine archeologiche dell’antica Sumhuram, che sovrastano la laguna e l’antico porto di Khawr Rori (e conservano le fondamenta di locali culto e di case su un promontorio roccioso a picco sul mare in una splendida cornice); le rovine di Al – Balid, che oggi presentano i resti archeologici più interessanti del Sultanato.

Informazioni: http://whc.unesco.org/en/list/1010 www.omantourism.gov.om

Immagine: Il deserto di Ash Sharqiyah, Oman Tourism

Articolo precedenteMILANO, SAGRATO GREEN
Prossimo articoloIL BACIO DEL SOLE A RAMSES II