I CAFFÈ LETTERARI DI PRAGA

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Anche a Praga, come in tanta parte di Europa, la rivoluzione culturale si è consumata proprio ai tavolini dei caffè letterari. Anche qui si è fatta la storia dietro le vetrine delle caffetterie, sono nati i principali manifesti artistici, si sono incontrate e scontrate menti fervide, si è fatta opposizione, si è coltivata la cultura. Nei caffè della capitale, tra le due guerre mondiali, sono nate la corrente Bohème praghese e l’avanguardia artistica. Politica, economia, storia, arte e cultura trovarono spazio tra tazzine e bicchieri, stucchi e marmi. I Caffè diffusisi nella capitale ceca tra fine ‘800 e inizio ‘900 furono le location di riferimento di quelli che più avanti furono i centri culturali di aggregazione. E’ nei caffè di Praga che è iniziato il crollo del sistema comunista ed è qui che negli anni Sessanta incominciarono a riunirsi i dissidenti capitanati da Vaclav Havel.

In qualcuno di questi locali testimoni della Storia oggi è possibile sedersi a degustare il passato sorseggiando  un buon caffè.

Uno di questi è il Café Louvre. Già nel nome, lo storico locale di Narodni trida (viale delle Nazioni) ricorda le atmosfere dei caffè letterari parigini. Ai tempi della sua apertura, nel 1902,  era un circolo filosofico frequentato da studenti di legge, come Max Brod e Franz Kafka. Tra gli  illustri frequentatori il locale vanta  anche Albert Einstein, che non mancava un martedì sera e lo scrittore e drammaturgo Franz Werfel, che aveva un tavolo riservato a suo nome. Nel periodo immediatamente successivo alla costituzione della Repubblica, il Café Louvre divenne insegna-simbolo per artisti, intellettuali, politici e rappresentati delle avanguardie e nel 1925 divenne anche la sede del PEN Club cecoslovacco, diretto dallo scrittore Karel Capek.

Altra meta del tour dei caffè letterari è il Café Slavia, che si trova (fin dalla fine  dell’Ottocento) sulle sponde della Moldava, proprio di fronte al Teatro Nazionale, al piano terreno del Lazansky Palace. Ai suoi tavolini si sono avvicendati personaggi come Bedrich Smetana (compositore del meraviglioso capolavoro “La Moldava”), Antonin Dvorak (poliedrico compositore), Karel Capek (giornalista, scrittore e drammaturgo), Vaclav Spala (pittore e illustratore), Jan Zrzavy (anche lui pittore e illustratore) e Jaroslav Seifert (poeta e giornalista). Durante la Prima Repubblica, gli interni del locale furono ristrutturati in stile Art Deco e il caffè divenne sede dell’avanguardia artistica tra le due guerre. I tavoli accanto alle vetrine godono di una splendida vista sul castello di Praga

Con i suoi strabilianti interni in stile Art Deco, il Cafè Imperial era sì famoso per i tavoli da biliardo, ma anche perché sede di un prestigioso club letterario. Oggi conserva le splendide decorazioni in ceramica, davvero uniche. Anche il  vicino Caffè Savoy è celebre per gli arredi particolari e per il soffitto decorato neorinascimentale, è una bolla sospesa nel tempo: qui tutto, dal menu al servizio, riecheggia ancora alla Prima Repubblica. Poi c’è il Municipal House Café, ospitato al pianterreno di un edificio capolavoro dell’Art Nouveau praghese, che conserva ancora gli arredi originali, compresi i preziosi candelabri di Frantisek  Krizik, magnificamente restaurati. E infine merita una visita il Grand Café Orient, custodito  nel particolarissimo edificio cubista “Casa della Madonna Nera”, opera di Josef Gocar.

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