DI PONTE IN PONTE IN REPUBBLICA CECA

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La storia di ogni nazione potrebbe anche essere studiata e raccontata attraverso la storia dei suoi ponti. In repubblica Ceca varrebbe la pena dedicarsi a questa prospettiva di studio visto che di ponti ce n’è per tutti i gusti: monumentali o semplici, urbani o di campagna, in pietra o legno, in acciaio e cemento armato, scoperti o coperti, dai grandi archi o dai piccoli “occhi”.

A partire dalla capitale con il suo capolavoro, il Ponte Carlo, re di tutti i ponti, simbolo di Praga e dell’intera Repubblica Ceca. Per 500 metri lo storico ponte in pietra scavalca la Moldava per collegare la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana. La silhouette elegante delle sue 30 statue barocche che appoggiano sulla pavimentazione di ciottoli lo rendono di un’eleganza unica. Due torri stilisticamente differenti collegate da una porta permettono l’ingresso nella Città Piccola dal ponte. La torre più alta, risalente al 1464, si ricollega alla Torre del Ponte della Città Vecchia di Parléř. Dal suo ballatoio, si può ammirare una veduta mozzafiato del fiume Moldava e del centro storico della città. La sua costruzione fu commissionata da Carlo IV, allora Re di Boemia e Imperatore del Sacro Romano Impero, all’architetto Petr Parléř, che progettò anche la Cattedrale di San Vito ed il Castello di Praga. Fu iniziato nel 1357 e terminato nel 1402 e a modello venne preso il ponte di pietra (Steinerne Brücke) di Ratisbona.

Il Ponte Carlo è solo il più famoso dei ponti di Praga. Nell’isola di Kampa, tra gli angoli più belli e romantici della capitale, si inarca il Ponte del Gran Priore, meglio conosciuto come “ponte dell’amore”, perché porta il peso di centinaia di lucchetti fissati alle sue griglie dagli innamorati. L’isola che questo ponte collega al centro cittadino è ora il parco più vitale di Praga, mentre un tempo era una zona rinomata per i suoi mulini.

Decisamente d’altro genere è il Ponte di Troja, dalle linee futuriste ma altrettanto ricco di fascino, soprattutto la sera quando è illuminato e si riflette nelle acque della Moldava. Inaugurato nel 2014, è uno degli ingressi principali per accedere –in tram o a piedi- alla capitale. E’ un ponte “vertiginoso”, costruito a 30 metri d’altezza dalla superficie del fiume, per consentire il passaggio dei battelli.

Se ci si sposta dalla capitale e si raggiunge la Moravia Meridionale -di cui Brno è capoluogo- si può attraversare il fiume Morava sul fotogenico Ponte di Kostelany nad Moravou. Con una robusta struttura di acciaio, che ricorda i vecchi ponti a catena, è un buon esempio delle costruzioni tipiche dell’inizio del XX secolo. Anche se può sembrare disteso in mezzo al nulla, è un alleato essenziale in numerosi percorsi escursionistici e ciclabili, in particolare quando si percorre la nota Via del Vino locale.

Spostiamoci a Podolsko, nel distretto di Pisek, nella Boemia meridionale. Qui fu costruito nel 1939 il ponte stradale ad arco sospeso sul fiume Moldava edificato interamente in cemento armato da Josef Lanna (che per il progetto vinse premi di architettura a Parigi e a Liegi). Fu voluto per sostituire il vecchio ponte del XIX secolo che la costruzione di una diga (e il conseguente innalzamento del livello della Moldava) rischiava di sommergere. E’ l’ultimo ponte a catena in stile impero della Repubblica Ceca ed è l’unico nel suo genere in Europa.

Sempre a  Pisek, i “cacciatori di ponti” possono ammirarne un altro, il Ponte d’Oro, il più antico del Paese. Il nome deriva dal luccichio particolare che lo caratterizza nelle ore del tramonto. Qualcuno sostiene che le sfumature auree che riflette si debbano alle micro-particelle del prezioso metallo che galleggerebbero nel fiume e, a riprova, ricordano la febbre dell’oro che coinvolse la popolazione locale in passato.

Di Boemia in Boemia, ci spostiamo in quella nordorientale, precisamente a Nové Mĕsto nad Metují, dove  possiamo vedere lo splendido progetto dell’architetto slovacco Dušan Jurkovič, che nel 1911 costruì un ponte che facilitasse l’accesso tra una terrazza e il parco floreale del fiabesco castello locale.

Tra i tanti ponti cechi, quello che si eleva al  km 74,5 dell’autostrada Praga-Brno è una vera curiosità. Non è frequente infatti imbattersi  in ponti a due piani, tanto più se il secondo è stato aggiunto a posteriori per farvi passare l’autostrada. Il doppio ponte attraversa il canale del fiume Želivka e collega i villaggi di Píšť e Vojslavice. La sua costruzione fu piuttosto travagliata, ma fu portata a termine nel 1976.

Niente auto ma treni, invece, per il suggestivo viadotto di  Krystofovo Udoli, in  Boemia, sulla linea ferroviaria Liberec-Ceska Lipa. Iscritto nell’elenco dei monumenti culturali cechi, è un perfetto esempio di integrazione nel paesaggio.

Infine, capolavoro degli Anni ’90, il Ponte Mariano di Usti nad Labem (a Nord della Repubblica Ceca), nato su progetto di Roman Koucky. Insignito dello “Steel Design Award” (ambito riconoscimento per i progetti architettonici più innovativi) nel 1999, si presenta letteralmente appeso sul fiume Elba grazie a un imponente pilastro alto 60 metri a cui lo legano 16 cavi di acciaio.

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