LA VIA DEL VETRO

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La Repubblica Ceca vanta da oltre 7 secoli una tradizione artigianale raffinata ed esclusiva, che ancora sopravvive nelle botteghe tradizionali di vetrai e soffiatori e che viene tramandata di generazione in generazione. Stiamo parlando delle trasparenze dei cristalli prodotti nella storica regione della Boemia, territorio occidentale del Paese.

La produzione del vetro ha origini antichissime. Dobbiamo risalire al XIII secolo, quando alcuni monaci che vivevano nei monasteri delle campagne a Nord della regione boema (particolarmente ricca di potassio e quarzo, elementi alla base della produzione del vetro) cominciarono a soffiare oggetti e stoviglie di uso quotidiano con l’ausilio di una canna. Da lì in poi le tecniche si affinarono e l’arte ingentilì la produzione del vetro che iniziò ad impreziosire ville e castelli. I mastri vetrai cechi cominciano a sperimentare consistenze, colorazioni e lavorazioni nuove e sempre più raffinate. Con l’avvento poi delle Art Nouveau e Art Deco, tra fine Ottocento e primi Novecento, per l’industria del cristallo boemo fu l’inizio di una nuova, prolifica epoca e i prodotti incominciano ad essere esportato in tutto il mondo.

Un affascinante spunto di itinerario viaggio che desideriamo suggerire si snoda, in parte, lungo la Strada dei Vetrai, un itinerario alla scoperta del cristallo boemo che ne ripercorre la storia nei musei dedicati al vetro e ne svela gli incanti nelle antiche botteghe e nelle moderne fabbriche di produzione.

Il percorso può prendere il via da Turnov, che all’inizio del XVIII secolo fu la culla della produzione di vetri colorati. Il territorio circostante è una sorta di miniera sotto il cielo: se si è fortunati -semplicemente passeggiando in mezzo alla natura- non è raro trovare esemplari di agata, diaspro, ametista e preziosi fossili. Inoltre, la cittadina ospita il Museo del Paradiso ceco, dedicato proprio ai giacimenti di pietre preziose e alla storia degli incisori e dei gioiellieri. Qui sono esposti anche raffinati gioielli d’epoca prodotti in granato ceco, un duro minerale color sangue che già ai tempi della migrazione dei popoli fungeva da prezioso mezzo di pagamento.

Un’altra tappa dell’itinerario è Jablonec, città della Boemia settentrionale in zona collinare assai pittoresca, ai piedi dei Monti Iser. L’abbondanza di materiali silicei facilmente lavorabili e l’esistenza di legname da ardere, ha favorito già fin da epoca antica la lavorazione del vetro (soprattutto vetri colorati, cristalli tagliati, perle, articoli ornamentali) eleggendola città della bigiotteria in vetro. A Jablonec si trova l’unico museo della Repubblica Ceca specificamente dedicato al cristallo e alla bigiotteria.

Poi c’è Poniklá, che si trova non lontano dai Monti dei Giganti. Questa cittadina è sede dell’azienda Rautis, che produce decorazioni di perline di vetro. All’inizio del XX secolo, la lavorazione delle perline e la produzione di bigiotteria dava lavoro a oltre 400 famiglie. Un perlaio abile riusciva a realizzare fino a 3500 perline al giorno dalle più diverse forme: oblunghe, a forma di pera e tonde, piccole e grandi, di vetro trasparente, colorato, liscio e perfino frastagliato. Un tempo, le perline si usavano per la produzione di collane, spille e spilli dei cappelli, ma anche per orecchini o per decorare costumi tradizionali e abiti teatrali. Solo nella prima metà del XX secolo, la maggior parte della produzione si orientò verso le decorazioni usate nelle festività.

Se ci si spinge sui Monti Iser si incontrano molti richiami ancora vivi alla tradizione secolare della produzione del vetro. Le prime vetrerie sorsero qui già nel XIV secolo. Nel corso degli anni qui si sviluppò la produzione di bigiotteria in vetro, ancora oggi molto rinomata, grazie anche al marchio conosciuto in tutto il mondo di Daniel Swarowski, che proveniva appunto da questa zona.

Qui si può visitare Kristiánov, paesino con una lunga tradizione nella produzione del vetro, tipica del comprensorio. Attualmente il paese è disabitato, ma si sono conservati fino ad oggi la casa del guardaboschi, la casa signorile e il cimitero, dove riposano i maestri vetrai e i membri della famiglia Riedl che fondarono il villaggio. L’edificio che all’epoca serviva come taverna oggi ospita il Museo del vetro.

Ultimo suggerimento. Una visita interessante è quella alla soffieria Sklárny Novosad a syn di Harrachov (stazione sciistica al confine con la Polonia), la più antica soffieria privata della Boemia.  L’ingresso offre la possibilità di osservare i maestri vetrai al lavoro, nonché lo straordinario e centenario laboratorio di incisioni storiche, alimentato attraverso una turbina ad acqua. La collezione di vetro storico prodotto dalla soffieria locale è godibile nel museo, mentre la produzione attuale è acquistabile nel negozio locale.

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