LA SLOVENIA ALLA FIERA DEL LIBRO DI FRANCOFORTE

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La Slovenia sarà l’ospite d’onore della Fiera del Libro di Francoforte, che si svolgerà dal 18 al 22 ottobre 2023. Con lo slogan Satovje slov/Nido d’ape di parole sarà presentata la vivacità letteraria e culturale slovena al mondo della parola scritta. Perché un nido d’ape? Dai confini sloveni arriva la seducente risposta alla nostra curiosità: “I testi (nei libri) sono costituiti da parole disposte in un sistema che può essere paragonato a un nido d’ape. Una poesia, un romanzo, un saggio ecc. è un favo di parole. I favi, con i loro caratteristici esagoni, la loro uniformità e il messaggio che indica che contengono qualcosa di prezioso, illustrano concetti e reti legate al design, all’architettura e alla scienza. Il World Wide Web è un nido d’ape di messaggi, principalmente parole”.

La Slovenia è un piccolo Paese in cui si parla una  lingua conosciuta da pochi, ma con una grande tradizione letteraria.  La storia di tale tradizione è stata scritta un millennio fa ed è conservata nei famosi Manoscritti di Frisinga, che sono ritenuti i più antichi manoscritti in una lingua slava (più precisamente slovena), scritti utilizzando caratteri dell’alfabeto latino. Questa lingua è apparsa per la prima volta su carta stampata all’epoca del Protestantesimo. Fu allora che il sacerdote Primož Trubar,  (accostatosi al luteranesimo nell’anno 1565) diede vita ai suoi lavori. Le sue opere hanno un’importanza fondamentale per la nascita della lingua letteraria slovena e i  suoi canti religiosi hanno posto le fondamenta della poesia d’autore slovena.

In Slovenia si contano 23 milioni di prestiti di libri in biblioteca all’anno: un dato che pesa favorevolmente la propensione alla lettura, in particolare se si tiene presente che la Slovenia è popolata da circa 2 milioni e centomila abitanti.

Gli sloveni, dunque,  amano leggere, anche perché educati a farlo. In che modo? Ecco un paio di esempi. Già da decenni, l’iniziativa -promotrice di lettura- Bralna značka incoraggia i giovani lettori a leggere volontariamente nel loro tempo libero. E poi, secondo i dati riferiti al 2020, in quell’anno, la Slovenia contava  58 biblioteche generali, con un totale di 274 biblioteche locali e 13 bibliobus (biblioteche itineranti con furgone che portano i libri ai lettori che vivono in località più difficilmente raggiungibili).

Altro dato significativo lo rileviamo dall’International Publishers Association (IPA), che evidenzia che la Slovenia ha il secondo maggior numero di libri pubblicati per milione di abitanti nel mondo.

A questo si aggiunga che nel 2015 Lubiana, la capitale slovena,  è stata insignita del titolo permanente di Città della letteratura dell’UNESCO. Qualche anno prima, nel 2010 la città è stata nominata Capitale mondiale del libro e ha ospitato per la prima volta il Vertice mondiale del libro, che ha adottato la Risoluzione di Lubiana (che sottolinea l’importanza del libro come motore fondamentale dello sviluppo sostenibile e della diversità culturale). Inoltre, la Slovenia è inserita nel programma Memoria del Mondo dell’Unesco con il Codex Suprasliensis, un manoscritto in cirillico dell’antico slavo, considerato il più antico documento scritto in lingua slava che si è conservato, oggi conservato nella Biblioteca nazionale e universitaria di Lubiana.

Infine, un consiglio per i turisti interessati alla vivacità culturale della Slovenia. Il Paese offre esperienze e percorsi tematici per conoscere la storia letteraria dei luoghi e degli autori nazionali. Un esempio tra tutti  è la Strada delle Scrittrici, che  svela la vita e la creatività delle scrittrici vissute tra il XIX  il XX secolo.  (www.womenwriters.eu)

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