LA FIERA DI SANT’ORSO

200

Il centro di Aosta torna a popolarsi a fine gennaio dei banchi degli artigiani provenienti da ogni valle della regione, per l’appuntamento più atteso dell’anno: la Fiera di Sant’Orso che celebrerà la sua 1.024esima edizione i prossimi 30 e 31 gennaio.

La Fiera di Sant’Orso, oltre ad essere una di quelle date segnate in rosso sui calendari di chi vive d’artigianato nella regione Valle d’Aosta, è un momento di ritrovo per l’intera comunità.

L’anno d’inizio della fiera si fa risalire, tradizionalmente al Mille, il luogo è il sagrato della chiesa del Santo dove, si narra, alcuni secoli prima Orso distribuiva ai poveri (proprio nei giorni della merla) indumenti e sabot per resistere al rigido inverno. Sono passati milleventiquattro anni e i sabot ci sono ancora. E gli artigiani del legno che li realizzano, insieme a quelli della pietra ollare, del ferro, del rame, della ceramica, del vetro, di tessuti, pizzi e di molto altro si ritrovano, a oltre un millennio di distanza, a vivacizzare tutto il centro cittadino per celebrare questo importante momento di festa e condivisione.

Accanto a loro, appassionati, hobbisti e curiosi accorrono per assistere alle nobili lavorazioni fatte di intagli e sculture in legno, ricami finissimi su antichi telai e intrecci di vimini, fatte uscire dai laboratori all’aria frizzante di fine gennaio. A scaldare tutto e tutti c’è l’atmosfera di festa corale, accompagnata da musica e danze, dal vino e dai prodotti del territorio.

La Veillà, la veglia della notte tra il 30 e il 31 gennaio, è un vero e proprio rituale che illumina le strade della città fino all’alba. Calore, voci dialettali che intonano canti solenni o semplicemente scambiano quattro chiacchiere, le mani ruvide e sapienti di mille e più artigiani, la voglia di raccontare e raccontarsi, attraverso il lavoro. Umanità.

Info: Fiera di Sant’Orso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Fiera di Sant’Orso, oltre ad essere una di quelle date segnate in rosso sui calendari di chi vive d’artigianato nella regione Valle d’Aosta, è un momento di ritrovo per l’intera comunità.

L’anno d’inizio della fiera si fa risalire, tradizionalmente, al 1000, il luogo è il sagrato della chiesa del Santo dove, si narra, alcuni secoli prima Orso distribuiva ai poveri, proprio nei giorni della merla, indumenti e sabot per resistere al rigido inverno. Sono passati milleventiquattro anni, ma i sabot ci sono ancora. E gli artigiani del legno che li costruiscono, insieme a quelli della pietra ollare, del ferro, del rame, della ceramica, del vetro, di tessuti, pizzi e di molto altro si ritrovano, a oltre un millennio di distanza, ad invadere pacificamente tutto il centro cittadino per celebrare questo importante momento di festa e condivisione.

Accanto a loro, appassionati, hobbisti e curiosi accorrono per assistere alle nobili lavorazioni fatte di intagli e sculture in legno, ricami finissimi su antichi telai e intrecci di vimini, fatte uscire dai laboratori all’aria frizzante di fine gennaio. A scaldare tutto e tutti c’è l’atmosfera di festa corale, accompagnata da musica e danze, dal vino e dai prodotti del territorio, dalla gioia stessa di essere lì, tutti assieme come sempre da milleventiquattro anni!

La Veillà, la veglia della notte tra il 30 e il 31 gennaio, è un vero e proprio rituale che illumina le strade della città fino all’alba. Calore, voci dialettali che intonano canti solenni o semplicemente scambiano quattro chiacchiere, le mani ruvide e sapienti di mille e più artigiani, la voglia di raccontare e raccontarsi, attraverso il lavoro. Umanità.

La Saint-Ours apre i battenti prima: ecco il programma

Se il cuore della festa è tra martedì 30 e mercoledì 31 gennaio, le attività iniziano, appunto, nel fine settimana precedente.

  • Sabato 27 gennaio aprirà l’esposizione dell’Atelier des Métiers in piazza Chanoux. Proprio nel salotto della città di Aosta ci sarà modo di visitare questa grande mostra-mercato dedicata ai migliori artigiani locali professionisti e alle loro opere.

Orari: 27 – 29 gennaio dalle 10:00 alle 19:00, 30 e 31 gennaio dalle 8:00 alle 19:00

  • Sabato 27 gennaio aprirà anche il padiglione enogastronomico di Piazza Plouves, dove degustare e acquistare le specialità del territorio presentate sapientemente dai produttori valdostani. Un vero e proprio menù locale da sfogliare con tutti i sensi!

Orari: 27 – 29 gennaio dalle 10:00 alle 19:00, 30 e 31 gennaio dalle 8:00 alle 19:00

  • Nella sala espositiva della Collegiata dei santi Pietro e Orso inaugura, sempre sabato 27 gennaio, la mostra Creare è Donna – artigianato valdostano al femminile, ideata e curata dal Museo dell’Artigianato Valdostano di tradizione (MAV).

Orari: 27 – 31 gennaio dalle 10:00 alle 17:00

 

Il concerto di apertura sarà invece lunedì 29 alle ore 21, presso la chiesa dei Santi Pietro e Orso.

info: Fiera di Sant’Orso

Articolo precedenteUN SORSO E UN MORSO
Prossimo articoloALBERI MONUMENTALI A TORINO