STUDIARE LE LINGUE MORTE

359

Sebbene nella vita di tutti i giorni non si faccia uso delle lingue morte – tranne che per qualche citazione o modi di dire che hanno resistito al passare del tempo  – ci sono diversi buoni motivi per cui si dovrebbero studiare  latino e greco.

In primis perché ci insegnano a ragionare, aiutandoci a sviluppare la logica, ma ci consentono anche di conoscere le nostre radici e quindi, in qualche modo, a conoscere meglio chi siamo. Ci aiutano a dare un senso alla nostra identità poiché rappresentano lo strumento espressivo che è servito e serve a fare di noi quelli che siamo.

Per chi volesse impararne i fondamenti o approfondirne la conoscenza, il Club di Cultura Classica “Ezio Mancino” di Torino propone, a partire da lunedì 17 ottobre, dieci corsi di traduzione da entrambe le lingue, strutturati su cinque livelli di difficoltà.

I corsi sono pensati sia per chi non ha mai studiato le lingue classiche sia per chi voglia invece rinfrescarsi la memoria con un ripasso o approfondirne lo studio. Il Club di Cultura Classica è l’unica realtà no profit in Italia che da quasi vent’anni propone questo tipo di attività. Questi ultimi si cimenteranno con lo studio di autori come Virgilio, Catullo, Tacito, Apuleio per il latino e Lisia ed Euripide per il greco.

Per tutti gli iscritti inoltre, sono in programma dal 3 novembre, sette seminari tematici da tre lezioni ciascuno su poesia, letteratura, arte, mito, musica e teatro. Il primo si concentrerà sulla figura di Orfeo e delle Muse all’interno delle “Metamorfosi” di Ovidio. In quelli successivi, si tratteranno temi quali la pigrizia, la fine dell’impero romano, le donne e il potere, la musica e le rassegne teatrali.

Le conferenze si terranno sia in presenza sia online e saranno registrate e rese disponibili per gli associati fino al mese successivo.

Info e modalità d’iscrizione su clubculturaclassica.it

Articolo precedenteSU DUE RUOTE INTORNO AL LAGO BIWA
Prossimo articoloDA ME A TE