ANTOLOGICA D’INCANTO

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“Non basta saper cucire. Bisogna saper incantare”. Così recita un canto maori.

In una location molto particolare, Spazio Musa in via della Consolata 11/E a Torino, Barbara Nejrotti presenta – fino al 29 febbraio 2024 – la mostra Antologica d’Incanto a cura di Luigi Mazzardo e Maria Libera Amato, col patrocinio della Regione Piemonte.

Barbara, è una signora torinese che confeziona le sue opere straordinarie con ago e filo. L’artista ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive e, in quest’occasione viene celebrato il percorso artistico di dieci anni della sua arte. Uno stile unico nel panorama odierno, di cui detiene il Copyright come Arte dello spessore.

Barbara Nejrotti sostituisce il pennello con piccolissimi punti di cucito, nei pieni e nei vuoti monocromatici, o bianco su bianco, formando delle figurine che mantengono il loro spessore nella trama, quasi da sembrare rammendi o cicatrici come lei stessa scrive.

Durante il lockdown del 2020 la Nejrotti si avvicina al Maestro Leonardo Mosso, artista dell’architettura, scoprendo nelle geometrie leggere un nuovo linguaggio per passare poi definitivamente all’astrazione spazialista.

La mostra segue un percorso cronologico. Le pagine critiche sono a cura di Liletta Fornasari per il primo periodo della ricerca, mentre nella sezione successiva intitolata – Fluttuazioni Quantiche Dinamiche Spazio — i testi sono di Luigi Mazzardo. Infine Vittorio Raschetti contribuisce con una visione completa del lavoro artistico.

La location di Spazio Musa si presenta con più vetrine a livello strada, in un palazzo del ‘700 nel quadrilatero romano, a pochi passi dal Santuario della Consolata.

A seguito di un recupero architettonico molto accurato, diventa uno spazio contemporaneo polivalente di circa 500 metri quadri su due livelli, dove incontrare arte e design con mostre di vario genere, feste o eventi.

Le opere sono appese ai muri di pietra e mattoni a vista o appoggiate per terra, ben illuminate con luce diretta. La luce, infatti, dialoga con lo spettatore in un discorso di ombre sempre nuove proiettate dalle figure geometriche cucite sulla tela.

Gli Incanti da me preferiti spaziano – dalle Onde alle Orme – dai primi lavori dei Tasselli agli ultimi dello Spazio Tempo passando per le caratteristiche figurine che nuotano nelle onde o corrono come leprotti. Alcune opere sono di colori saturi altre bianco su bianco con lineari cornici bianche o senza cornice.

Al termine della visione della mostra, risaliamo in superficie con una sensazione di bellezza, di equilibrio e di pace nel cuore. C’è tutto un mondo fuori dal tempo e dallo spazio sotto il manto stradale di Torino da portare alla luce …

Info su: htpps://spaziomusa.net

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